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      Una altra di esse dizioni si è In asso, o come altri In Nasso. Questa congiungendosi co' verbi Lasciare, o Restare, vogliono alcuni che venga da asso, che val solo, e venga a dire Lasciare, o Restar solo; laddove chi è d'altro parere, senza però mutarle il significato, crede che sia tolta dalla notissima Favola d'Arianna abbandonata nell'isola di Nasso, oggi detta più comunemente Nicsia, una delle Cicladi nel mare Egeo. Un'altra si è Al verde, co i verbi Essere o Condursi, e vale All'ultimo, che alcuni fanno derivare da' porri, i quali hanno il capo bianco, e verde la posterior parte, che l'uomo o non suol mangiare, o, mangiandola, la fa l'ultima: ma secondo i migliori, e più pratici delle nostre costumanze, viene dal tignersi, che si faceva anticamente di verde nella parte loro inferiore le candele, onde sul finire d'ardere si bruciava il verde; e ciò maggiormente si comprova dal dirsi che quando il pubblico vendeva all'incanto, si sosteneva la mercatanzia per chi volesse dirvi su fintanto che una candela accesa durasse; donde nato è quel detto: Chi vuol dir, dica, la candela è al verde. Se la prima derivazione fosse la vera, e non anzi quest'ultima, non si potrebbero con essa spiegare quei due luoghi de' poeti nostri, l'uno del Petrarca, Sonetto 26:
      Quando mia speme già condotta al verde;
      l'altro di Dante:
      Mentre che la speranza ha fior del verde;
      che così si dee leggere secondo i migliori testi, e non fuor del verde; mentre Fiore significa Punto punto, cioè Qualche piccolino; onde chi ha fior d'ingegno, vale chi ha punto punto di giudizio.


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Lezioni di lingua toscana
di Domenico Maria Manni
Editore Silvestri Milano
1824 pagine 179

   





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