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      LIBRO PRIMO
     
      Le prime origini delle nazioni coperte sono di tenebre anche presso a quei popoli i quali ebbero in tempo scrittori atti ad investigare le cose antiche, ed a tramandare ai posteri li fatti celebri della loro età. La greca mitologia, impadronitasi d'una gran parte delle scarse ed inesatte tradizioni dell'antichità, volendo tutto abbellire, ha tutto svisato, dimodoché più inestricabile riesce il viluppo che incontrasi nel separare dall'ingombro dei racconti favolosi l'impercettibile germe di verità talvolta racchiusovi. Non è dunque da meravigliare se la storia di un paese, qual è la Sardegna, privo nell'antichità di illustratori propri, presenti a chi fassi ad indagarne i primi tempi molta oscurità; e se, passate essendo nelle sue terre colle greche colonie le greche illusioni, non inferiore alla mancanza sia l'incertezza degli storici monumenti. A chi non voglia perciò lasciarsi sedurre dal bagliore dei nomi eroici ed a chi rinunciare non sappia a quella severa critica, la quale libra anche le più rispettabili autorità, forza è l'avanzarsi con cauto ragguardamento nella disamina delle classiche narrazioni, nelle quali più facile fia nulla omettere che tutto accettare. Molti dei sardi scrittori [1] , invece di arrestarsi a tale difficoltà, cedettero alle lusinghe della fantasia, ed impiegando maggior diligenza che discernimento nel raggranellare quanto l'antichità ci lasciò, poco curarono la strana mescolanza delle gesta mitologiche, purché un tal quale collegamento ne derivasse d'epoche istoriche.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Sardegna