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      Fra gli stessi Sardi, soggiunge poscia, altra legge osservavasi, che pene stabiliva in odio dell'infingardaggine e dell'ignavia, né ad alcuno permetteasi di vivere in ozio, senza che ragion rendesse dei mezzi che adoperava per campare". Meraviglia ne fa che un popolo che con sì fino accorgimento giudicava del benessere della civile società allontanandone i più tristi, obbliasse a tal segno le leggi più sagrosante della natura spezzando con tanta ferocia i vincoli li più rispettabili della domestica unione; se non che rara punto non è questa contraddizione nello spirito umano, né alcuno di coloro che studiato hanno le antiche memorie delle nazioni oggidì le più colte, troverà che abbia perciò nel confronto di quelle con le altrui leggi a disgradarne la Sardegna. Non mancò inoltre chi indagò il modo con cui potesse la Sardegna liberarsi dalla taccia di tanta barbarie, accagionandone i Sardiani della Lidia; ma senza alcun risultamento sarebbe qualunque maggior disamina su tal articolo. Oltreché ora mai forse più della convenienza prolungai in questo libro varie ricerche nelle quali l'utilità non pareggia a lunga pezza la briga.
     
     
      LIBRO SECONDO
     
      Li Cartaginesi dovettero fino dai più antichi loro tempi tentare l'occupazione della Sardegna, che, parandosi quasi loro dinanzi, presentava una comoda occasione di conquista, e forse anche una conquista non malagevole, perché minor resistenza si dovea attendere da quel tramestio di popolazione cui appena convenir potea il nome di nazione. La smania di diramarsi colle colonie e col commercio in tutte le marittime regioni era loro connaturale; ed a ragione perciò con enfatiche espressioni si dipingono, nei preziosi frammenti non ha guari rinvenuti della repubblica di Tullio, irrequieti nelle loro sedi, vaganti lungi almeno coll'animo e simili agli abitatori delle greche isole, le quali, cinte dal fiotto, nuotando quasi anch'esse colle instabili e variate loro istituzioni ed inviando in ogni lido i dissipati loro cittadini, cinsero, per così dire, d'una greca zona le terre tutte dei barbari" [79] .


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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