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      Gravi conosceansi le riferite cose, e perciò i padri, essendo l'anno al suo termine, ai nuovi magistrati che deliberare ad un tempo poteano ed agire ogni bisogna rimisero [181] .
      Pretore allora per la Sardegna tratto venia Lucio Mummio; ma troppo importante era la fazione e troppo ingrossava nell'isola la sedizione, perché di tutto il maggior apparato non fosse d'uopo e di forza e d'autorità per comprimerla. Provincia consolare dichiarata fu adunque in quei frangenti la Sardegna ed al consolo Tiberio Sempronio Gracco, cui la sorte ne toccò, il negozio fu commesso di debellare i rivoltosi. Agli idi di marzo entrando in carica i novelli consoli, menzione solamente si fece in senato delle due provincie, Sardegna ed Istria, e del ribollimento degli animi in ambe, onde consigliare il conveniente riparo. Nel giorno appresso i legati dell'isola nuovamente ammessi al cospetto del senato con più ampi ragguagli istruirono i padri come grande e terribile fossevi l'apparato di guerra [182] . I padri adunque solleciti di schiantare il male dalla radice, se sperabile fosse, larghi apprestamenti ostili decretarono ordinando: due legioni passassero nell'isola di cinquemila e dugento fanti con trecento cavalli ciascuna; si associassero alle legioni dodicimila fantaccini scelti fra i soci della repubblica e del nome latino con seicento cavalli; armarsi dovessero dieci navi a cinque palchi. Turbati erano stati gli animi in tali preparativi dall'annunzio di vari strani prodigi; perlocché i consoli vittime immolarono delle maggiori e per una giornata intiera voti e preghiere si fecero in tutti i templi degli Dei [183] .


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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