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      Da questa legge trae il dotto commentatore Gotofredo un argomento di natura diversa, e pensa che appartenendo la medesima a Teodosio, il qual era imperatore del solo Oriente, fra le provincie dell'Oriente per qualche straordinaria circostanza siasi allora voluta comprendere la Sardegna, quantunque la sua geografica posizione e le precedute più conformi divisioni delle provincie dovessero richiedere una diversa dipendenza. Checché ne sia di ciò, non poté tale cambiamento esser di lunga durata, e sotto l'istesso Teodosio annoverata fu la Sardegna di nuovo non solo nelle regioni occidentali dell'impero, ma fra le provincie italiane; ché di ciò un documento notevole si serba nel così detto indice delle provincie romane compilato, per quanto opinano gli eruditi, nell'età di quell'imperatore, e contenente la descrizione dell'isola di Sardegna e delle altre due isole di Sicilia e Corsica fra le provincie italiane delle due Rezie e delle Alpi Graie [294] .
      A compimento di queste notizie isolate, mi manca solo di dar cenno dei nomi di alcuni altri presidi della Sardegna che per la prima volta posti furono in luce da un dotto scrittore nazionale vivente in due sue scritture degne di encomio, delle quali altra volta occorrerà far menzione [295] . Sono questi: Surrio Destro, preside dell'isola sotto l'impero di Vespasiano e ristoratore della pubblica via che prendeva incominciamento dalla colonia di Torres [296] ; Lucio Ragonio, proconsole della provincia, il cui governo od era contemporaneo o posteriore di poco all'impero di Commodo [297] ; Publio Vibio Mariano, Lucio Balbio Aurelio e Quinto Cosconio Frontone, i quali col titolo di presidi governarono la Sardegna in epoca incerta [298] ; Marco Calpurnio Celiano, il quale governò sotto l'impero di Emiliano e restaurò la gran via centrale dell'isola [299] ; Marco Elio Vitale, preside della Sardegna durante il governo dell'imperatore Caro [300] ; Settimio Ianuario, che preside ne fu imperando Licinio [301] ; e Marco Ulpio Vittore, il quale preside ad un tempo era dell'isola e procuratore di Cesare sotto l'impero di Costanzo, o di Giuliano, ed il cui nome si perpetuò in grazia della ristorazione da lui ordinata del tempio dedicato nella colonia di Torre alla Fortuna e dell'annessavi basilica e tribunale [302] .


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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