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      Di tale generica appellazione io stesso prevarrommi, ora che imprendo a riferire le notizie più importanti che a questa primaria magistratura hanno riguardo.
      Solevano i novelli presidi dopo aver offerto nel Campidoglio i loro voti per la prosperità della repubblica, trasferirsi al governo delle loro provincie con solenne pompa, uscendo dalla metropoli vestiti del paludamento, preceduti dai littori e con un corteo numeroso d'amici e di clienti [311] . Prima loro cura si era di rendere avvisato il preside cui succedevano, acciò abboccandosi ambi, potessero sullo stato delle cose di quanto occorreva consigliarsi; locché seguito, dovea fra trenta giorni il vecchio al novello governante ceder il luogo [312] .
      Preziose a questo proposito sono le memorie che si possono ricavare dalle istruzioni che il giureconsulto Ulpiano compilato avea pei proconsoli. Egli li ammonisce: prima di porre il piede nella provincia, rendano avvisati con pubblico bando i provinciali del loro arrivo; ai medesimi coll'istesso editto si accomandino; menzione vi facciano delle private dimestichezze o negozi seco loro avuti nei tempi addietro; li preghino a non voler in pubblico o privatamente fare al novello magistrato straordinaria onoranza, movendosi ad incontrarlo [313] . Ciò fatto, esorta Ulpiano i proconsoli ad entrare nella provincia per quella parte ove i precessori costumarono di passare, ed a por mente che non si trasandino le antiche consuetudini del visitare alcune città prima delle altre, perché i provinciali, dic'egli, gran conto tengono di queste prerogative [314] .


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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