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      Nota lo storico in tal circostanza essersi non solo gli antichi consoli contentati sempre di privato ospizio, ma aver eglino avuto cura eziandio di rimunerare gli albergatori con provvederli di amichevole alloggio allorché portavansi a Roma; locché, egli dice, dopo quest'esempio di tollerato abuso fu di giorno in giorno maggiormente trasandato. Si venne poscia in sul prescrivere che ai magistrati di provincia si somministrassero alcuni degli oggetti più necessari al vitto [332] ; e tanto poscia progredì l'obbligo, che anche nel passaggio di semplici cittadini o di stranieri distinti, i parochi (che così chiamavansi allora gli esattori di quanto a tal uopo si richiedeva) l'incarico aveano di accomodarli del bisognevole. In qual punto il lettore rammenta con diletto la festivissima descrizione lasciataci da Orazio del suo viaggio da Roma a Brindisi [333] , nel quale non per ragione di alcun pubblico negozio, ma solamente perché egli era, secondo il suo stesso dire, ombra di un altissimo personaggio al cui seguito viaggiava, i modesti abitatori d'una villetta attigua al ponte Campano, somministrarongli per debito legna e sale.
      Che gravi fossero ai provinciali tali prestazioni, Cicerone istesso, il quale fu proconsolo nei tempi ultimi della repubblica, lo dimostrò apertamente, scrivendo ad Attico [334 ] quanto le misere città della sua provincia fossero sollevate poiché a niuna spesa per la sua persona, per quella del suo questore, dei suoi legati ed officiali erano state assoggettate.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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