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      L'altra legge si è quella del non commettersi il governo di una provincia alle persone che vi fossero nate [339] , e di vietarsi ai presidi ed ai loro figliuoli l'impalmare alcuna provinciale [340] , e l'acquistare entro ai limiti della propria giurisdizione qualunque sorta di proprietà [341] . Queste due provvisioni moderavano gli arbitrii dei presidi o gli preservavano dagli incentivi del parzialeggiare. La terza preparava allo stato uomini abili a trattarne le bisogne; poiché ai coltivatori della scienza sublime dei giurisperiti riserbava il governo delle cariche civili [342] .
      Bastando il fin qui detto per giudicare dei cambiamenti che l'amministrazione della Sardegna ebbe a provare dopo l'impero di Costantino il Grande, a cose di non minor importanza debbo voltare la mia narrazione, riferendo le pubbliche gravezze alle quali durante il dominio romano andò l'isola soggetta a benefizio dell'erario o del popolo della metropoli. Per la qual cosa conviene in primo luogo riferire le maniere diverse di trattamento che in tale proposito usavano i Romani colle provincie loro, onde applicare ai vari popoli della Sardegna la durezza delle une ed il privilegiato favore delle altre.
      Quando i Romani riducevano a stato di provincia i paesi conquistati, imponevano talvolta ai popoli, quasi pena della fatta resistenza, uno stipendio o tributo annuale in moneta [343] , che censo personale poteasi appellare; e questa differenza notavasi fra quella e questa prestanza, che la prima era un peso determinato ed ordinario, a luogo che la seconda straordinariamente si comandava secondo le circostanze dei tempi [344] . Le provincie che soggette erano a questa maniera di pagamento nomavansi stipendiarie o tributarie: e nel libro terzo di questa storia si vide già che città soggette a tale trattamento esistevano nella Sardegna, avendo Tito Livio, nel riferire il trionfo di Tiberio Sempronio Gracco, narrato l'obbligo imposto in quell'occasione alle città stipendiarie dell'isola di doppia prestazione; quantunque nissun altro monumento rimanga dal quale apparisca a qual somma lo stipendio ascendesse.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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