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      Il principe risolvette allora con saviezza non sua: le tariffe che reggevano i dritti dei pubblicani si rendessero pubbliche; oltre all'anno non fosse permesso il richiedere le somme obbliate; in Roma il pretore, nelle provincie chi per esso, straordinariamente rendessero ragione contro ai pubblicani; i soldati fossero privati delle loro immunità, se mescolantisi in mercimonio; ed altre disposizioni siffatte; le quali tuttavia, soggiunge lo storico, per breve tempo rispettate, caddero tosto in disuso. Da questo racconto di leggieri può chiarirsi quanta libertà di riscossioni dovesse derivare dall'esser ignote ai provinciali le convenzioni degli appalti fiscali, e quanto ineguale fosse la condizione di chi poteva a suo senno invocare l'autorità d'una legge misteriosa e di chi non avea altro appicco, onde schermarsi dalle maggiori vessazioni, che di sottomettersi alle minori. Non fa meraviglia perciò che dei più strani espedienti siansi prevaluti i pubblicani, e gli altri officiali favoriti dall'oscurità della legge, per moltiplicare le cose istesse col soccorso dei nomi diversi; e che alloraquando agli agricoltori siciliani si dovea soddisfare il prezzo dei loro frumenti non decimali, il mezzo siasi incontrato di poter loro detrarre con ingiustizia patente, chiamata da Cicerone furto iniquissimo, e un dritto per la presenza del pubblico officiale nella ricognizione del danaio, ed altro per lo cambio della moneta ignobile, ed un dritto cerario per iscriversi sulle cere il fatto pagamento, e quasi come non dallo scrivano si segnasse la cera, un diritto allo scrivano di due cinquantesime del prezzo [395] . Con le quali sottrazioni poco mancava che i dritti dei creditori non svanissero per intiero fra le mani del debitore.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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