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      Guida migliore io non potrei scegliere per inoltrarmi in tal ricerca dell'esimio scrittore del Rifiorimento della Sardegna [410] , caro a noi tutti per l'interesse vivissimo con cui imprese a propagare maggiormente fra i Sardi i precetti e gli avvisi migliori della coltivazione delle terre, e meritevole di esser anche caro all'Italia, da lui arricchita d'un'opera che con utilità e diletto può esser meditata dagli studiosi della rurale economia. A comprovare l'opinione degli antichi sull'abbondanza della popolazione sarda, cita egli la migliore delle testimonianze, quella cioè di Polibio, il quale scriveva nei più bei tempi della repubblica ed in un'età in cui l'Italia tutta era popolosissima. Chiama questo storico [411 ] la Sardegna isola eccellente per la sua estensione, per la moltitudine de' suoi abitanti, per l'ubertà del suo suolo"; e quasi dubitasse non altri in questo cenno riconoscesse più che la comune, l'opinione dello scrittore, soggiungeva: necessario non essere parlarne più a lungo, non convenendo ciò in un soggetto del quale e tanti scritto aveano, e nissuno movea dubbio". Appaganti del pari sono le conghietture che trasse il Gemelli dallo stato fiorente dell'agricoltura sarda ai tempi romani, locché senza una popolazione pure fiorente non sariasi potuto ottenere; e quelle che egli appoggiò nel calcolo delle perdite sofferte dalla Sardegna in alcune delle epoche più notevoli delle sue guerre con Roma. Accozzando a tal uopo il numero de' Sardi, i quali o caddero vittime, o tradotti furono in ischiavitù nei soli sessant'anni trascorsi fra il trionfo del consolo Tito Manlio Torquato e quello di Tiberio Sempronio Gracco, fec'egli ascenderne il novero a cencinquantamila, e proporzionando quindi, colla scorta delle teorie ricevute in tal materia, quel nerbo d'uomini d'arme che per tali risultamenti si chiarisce alla totalità della popolazione, credette poter affermare che la popolazione d'un'isola in tale spazio di tempo orbata di tanti guerrieri e nullameno abile a sopperire in breve allo scapito sofferto, porgendo materia a novelli trionfi, e ciò, dopoché sotto ai Cartaginesi era stata devastata e sotto ai Romani debellata con grande strage altre due volte, una popolazione può giudicarsi talmente abbondevole, che immoderato non appaia il computo di poco meno di due milioni d'abitanti.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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