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      Manca nondimeno a convalidare tale osservazione una notizia esatta delle conseguenze prodotte da quella punizione. Se vera dirsi potesse la conghiettura della succeduta rovina di quella popolazione, chiara verrebbe ad apparire la di lei assoluta impotenza del sopportar quell'aggravio; ma fievole io debbo ravvisarla, sia perché non confortata di alcun monumento, sia perché la posterior elevazione di Solci al grado di città municipale è per se stessa il miglior argomento che le fortune dei Solcitani totalmente prosciugate non furono da quella straordinaria avania.
      Connessa è questa discussione all'altra che sullo stato contemporaneo dell'agricoltura sarda mi tocca in questo luogo imprendere. Superflua sarebbe ed aliena dalla natura di quest'opera la menzione delle numerose testimonianze che gli antichi scrittori lasciarono della straordinaria ubertà del suolo sardo, note essendo queste a chiunque per poco versato sia nella lettura dei classici autori. Noto è del pari quanto pro abbia Roma ritratto dalle copiosissime esportazioni di frumento che annualmente avean luogo a benefizio di quella metropoli, col titolo di decime, o semplici, o doppie, o di altre imposizioni particolari; e nel corso di questa storia si vide che non altro maggior motivo rese ai Romani gravissimo il bisogno di conservare quella provincia, o il pericolo di perderla; dovendo fra le altre cose rammentare il lettore che durante la pretura di Tiberio Claudio Nerone tanta fu la quantità del frumento trasportato dall'isola, che d'uopo fu per contenerla edificare nuovi granai.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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