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      Parlasi nella stessa inscrizione di via rifatta e riparata; onde un novello argomento se ne trae per affermare ciò che molte altre ragioni persuadono, doversi riferire le prime opere ai tempi della repubblica ed a quelli anche li più antichi dell'occupazione dell'isola, nei quali era maggiore il bisogno di facilitare il movimento delle legioni, oggetto primario delle grandi vie romane [439] .
      Vespasiano non fu il solo imperatore che facesse provvisione al restauramento delle grandi strade della Sardegna. Sotto il dominio degli Antonini [440 ] e durante l'incerto e breve impero di Emiliano nuove opere s'intrapresero, e dal titolo [441 ] il quale ricorda queste ultime, apparisce che la strada dirigevasi da Torres per a Cagliari, onde far comunicare colla città capitale dell'isola quell'importante colonia. Può eziandio conghietturarsi che alle stesse opere abbia riguardo un'altra inscrizione incontrata lungo la via romana, appartenente all'età dell'imperatore Caro, potendosi dal luogo del ritrovamento inferire che fosse quella lapida una novella colonna migliaria, nella quale necessario era solamente indicare il tempo e non già l'oggetto delle opere [442] .
      La strada da Torres per a Cagliari non fu a mio credere la sola alla quale i Romani abbiano posto cura. L'itinerario d'Antonino non parla, è vero, di alcuna strada; ma la stessa esistenza di tale itinerario e il ragguaglio contenutovi delle precise distanze fra i punti li più importanti dell'isola [443] , dimostrano a sufficienza che la comunicazione fra le primarie città trovavasi aperta per mezzo delle grandi vie romane.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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