Pagina (251/1187)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma il momento della vittoria era quello in cui doveasi destare fra i due popoli conquistatori una rivalità che seme fu poscia di terribili ed accanite guerre per le due repubbliche, ed incentivo perpetuo alle civili discordie per gli isolani. I Genovesi, i quali forse nel principio della guerra non isperavano così prosperi avvenimenti, aveano spartito anticipatamente i frutti della vittoria riserbando a sé le spoglie, abbandonando ai Pisani le terre che si conquisterebbono [663] . I loro storici niegarono, è vero, questa convenzione [664] ; ma negar non ne poterono i risultamenti; essendo cosa certa che o per quel motivo, o per qualchedun'altra di quelle ragioni di dissensione facili ad insorgere nella divisione dei profitti di una impresa comune, tali gare si accesero fra le due nazioni, che risolvendosi in aperta rottura, diedero occasione ai Pisani di spingere fuori dell'isola i loro rivali con quelle stesse forze maggiori colle quali aveano partecipato alla spedizione [665] .
      Se non che di poca importanza fu in quel momento pei Pisani la possessione dell'isola, poiché non andò guari che Museto, ripigliando vigore ed ardimento e profittando della confidenza inspirata ai Pisani dalla facilità delle ottenute vittorie, presentossi inaspettatamente a ritoglierne loro il frutto. Nissuna resistenza egli incontrò nelle rocche, le quali non erano munite per la guerra. Nondimeno gli isolani si mossero a fronteggiarlo, e solamente posarono le arme allora che ridotti a dura estremità dovettero calare ad un pacifico accordo coll'invasore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Genovesi Pisani Pisani Pisani Museto Pisani