Pagina (283/1187)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dall'altro canto i due giudici stessi di Cagliari e di Torres, stretti fra due rivali che ognora si avvicendavano, non sapeano cansarsi dal manifestare allo stesso tempo la loro devozione al comune pisano. Avea questo inviato undici galee al luogo di Torres. Le soldatesche, invece di accarezzare quei popoli dei quali ambivano la signoria, si diedero a tribolare quei provinciali, commettendo contro alla loro sicurezza e contro alle loro proprietà ogni maniera di eccessi; a segno che, venuta essendo al suo colmo la longanimità dei popolani, insorsero colle armi e distesero al suolo ottanta di quei feroci protettori presso al villaggio di Ottana. Questa uccisione somministrò ai Pisani una opportunità di minaccevoli doglianze col giudice turritano; il quale non seppe in altro modo prosciogliersi dal carico che in tal rispetto gli si facea, salvo recandosi in compagnia del fratello suo Pietro, giudice di Cagliari, in Pisa; dove nel parlamento tenuto nel borgo detto di S. Michele, dopo aver asseverato che egli era affatto straniero di quel popolare trambusto, videsi obbligato a giurare alla repubblica di Pisa quella fedeltà che nell'anno stesso giurava a quella di Genova; e costretto a promettere al comune seimila lire di donativo, un censo annuo di lire cento e dodici paia di falconi [761] .
      Grande commovimento destava nel mentre nell'aula di Cesare la presenza dei messaggieri delle due repubbliche contendenti acremente pei loro diritti sulla Sardegna; quasi come con i diritti e non con i fatti si fossero governate le cose d'allora.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Cagliari Torres Torres Ottana Pisani Pietro Cagliari Pisa S. Michele Pisa Genova Cesare Sardegna