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      Mancò adunque negli altri due giudicati per la solenne compilazione delle loro leggi o l'impulso dato ai Sassaresi dalla novella maniera del loro reggimento, o la sollecitudine dei regnanti, per la quale la provincia d'Arborea rammenta con orgoglio il nome della sua Eleonora. Ma mancar non dovette la conoscenza e l'osservanza di quelli stessi principii dell'universale diritto coi quali nelle altre parti dell'isola si vide introdotta nell'esercizio delle ragioni civili la chiarezza, nei pubblici giudizi la confidenza dei litiganti, nell'eseguimento dei diversi uffizii l'esattezza, nella persecuzione dei delinquenti la sollecitudine, nella punizione loro la giusta severità.
      Gli stessi regoli erano quelli che, non contenti del nudo nome di giudici, ne esercitavano secondo gli Statuti di ciascheduna provincia le sublimi incumbenze; assistendo personalmente alla definizione di ogni litigio e contribuendo colla loro opinione se non a migliorare, a far rispettare almeno maggiormente i pubblici giudizi [921] . E se non in ogni tempo giova al risolvimento delle contenzioni giudiciarie l'intervento della suprema autorità, giovava forse talvolta in quei tempi; nei quali per lo minor intreccio e numero de' negozii dato era ai nostri regoli di poter interporre nella composizione delle controversie private un paterno ed amorevole arbitrato. Aveano inoltre i giudici sardi grandemente a cuore di osservare con ogni dimostrazione di onore coloro ai quali il nobile incarico era commesso di amministrare la giustizia.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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