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      Il negozio più importante che in queste siasi trattato fu quello di francare il commercio del regno da un monipolio introdotto in quel tempo dai ministri regii; i quali consumando anticipatamente le entrate del tesoro, aveano già per molti anni venduto ad alcuni trafficanti il pro dell'estrazione delle biade; e con ciò assoggettato i proprietari a vendere loro malgrado a questi privilegiati compratori le derrate. In altro luogo caderà più a proposito il dichiarare come in questa non meno che in altre parti della amministrazione delle pubbliche rendite, si andasse dagli uffiziali regii per la peggiore. Qui basterà il notare ad onore del parlamento e della città di Cagliari, che questa sciolse il groppo offerendo per dieci anni il pagamento dei trentamila scudi che si credettero necessari per distrigare il fisco dai precipitati suoi obblighi. Degna di osservazione è pure negli atti di questo parlamento la dimanda della nomina di due deputati per ciascuno stamento, ai quali fosse commesso l'incarico d'invigilare sovra l'osservanza degli antichi capitoli delle corti e di chiamare in giudizio gli uffiziali che li avessero violati o posti in non cale. E molte altre cose degne di memoria si potrebbono ancora notare in tali atti, se alcune di esse non fossero state già ricercate nei preceduti parlamenti; e se le altre non ragguardassero più all'interesse particolare di alcuni luoghi che dell'isola intiera; per la qual cosa la disamina di tali scritture può meglio giovare ad alcune private, o municipali ragioni, che allo scrittore delle generali vicende dell'isola [1335] .


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Cagliari