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      Avvegnaché la prontezza con la quale questo esimio personaggio ricondusse l'ordine e l'economia, sia il miglior argomento per palesare che non la scarsità dei mezzi, ma la debolezza degli amministratori fosse la causa del sinistro stato delle cose fiscali. Ed altra pruova ne somministrerà egualmente il seguito della storia, allorquando si vedrà nel fausto governo dei reali di Savoia risorgere fino dai primi tempi colla chiarezza delle ragioni e colla severità delle forme necessarie al maneggio netto delle sostanze dello stato, la prosperità del tesoro.
      Gli stessi sovrani spagnuoli mostrarono più volte apertamente che cosa eglino pensassero dei loro viceré e dei loro procuratori regii in quanto apparteneva all'amministrazione del fisco, ricorrendo sovente al mezzo d'inviare o destinare nell'isola con istraordinario mandato i così detti visitatori; ai quali specialmente era commesso l'incarico di ordinare le cose dell'erario. Questo provvedimento, se facea fede del saggio consiglio dei regnanti, manifestava ad un tempo quanto debolmente eglino si confidassero degli amministratori locali. Conghiettura certa può pertanto derivarsene per affermare che i ministri di Madrid se non erano così solleciti delle cose sarde, che nelle periodiche e frequenti elezioni dei novelli viceré facessero cadere sempre la scelta sugli ottimi; non erano perciò così sbadati che alla cieca volessero abbandonare in ogni tempo i destini dell'isola all'arbitrio di un lontano pretore. Né scarso era il giovamento che ritraevasi da quelle delegazioni; poscia che per l'ordinario uomini gravi e di senno consumato venivano destinati a tale orrevole incarico.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Savoia Madrid