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      Il governo spagnuolo in luogo d'intromettersi a moderare quei malconcepiti rancori diede novello fomite alle rivalità profondendo a larga mano a benefizio di ciascuna città le leggi privilegiate [1477] . Con la qual cosa e mantenne negli animi la divisione per la varia norma dei diritti, e la gelosia per la diversa misura delle grazie. Onde giunse a far sì che la Sardegna avesse meglio l'aspetto d'un corpo politico per lo concentrarsi di tutti i sentimenti nella devozione verso la signoria comune, che per lo affratellarsi di tutti i Sardi nella carità della patria.
      Rimane ora che io volti il discorso all'estrema parte del mio assunto, vale a dire alle cose fattesi per la pubblica istruzione nel tempo del governo spagnuolo. Materia questa nella quale se dato non mi sarà di dire tanto che vaglia a collocare la Sardegna fra le provincie che conferirono all'incremento degli studi, dirò certamente quanto basta a disingannare coloro che la reputarono in quei tempi immersa nelle tenebre di una supina ignoranza. Per procedere con qualche metodo in tal suggetto comincierò dal dar cenno dei sussidi che si ebbero in quell'età per la coltivazione delle scienze e delle lettere; e nascerà quindi più opportuna la menzione di coloro che giovandosene ebbero voce di migliori.
      Non mancò chi abbia creduto essere stata infino dal secolo XV introdotta in Sardegna la tipografia, citando in prova di ciò un'edizione della Carta di Eleonora pubblicata colà negli ultimi anni di quel secolo [1478] . Sembrò ad alcuno che siasi potuto cadere in qualche abbaglio annotando una cosa di cui nissun altro diede od ebbe certa testimonianza.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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