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      Mentre adunque languivano già quelli studi nel declinare dello stesso secolo in cui erano surti, ebbero l'ultimo crollo per causa di quelli stessi avvenimenti politici pei quali doveano poscia rinascere a luce più bella. Le vicende guerresche che nel principio del secolo XVIII agitarono la Sardegna, non solo turbarono la quiete degli studi, ma cacciarono anche dalla loro sede gli studiosi [1500] . Non più lezioni ordinate e durevoli. Continuavansi solamente presso ai padri gesuiti le scuole ad essi commesse. Coloro che bramavano applicarsi alla giurisprudenza ed alla medicina, si contentavano di esser istruiti negli elementi della scienza da privati maestri; e presane in tal maniera una lieve tintura ed addestrati meglio a ripetere alcune sonanti formole colle quali potessero schermarsi nelle contenzioni sillogistiche, che a giudicare dell'intrinseco valore delle teorie da essi apparate, presentavansi immaturamente agli esami e conseguivano il voto onor della laurea. Non è già che mancassero i professori. Anzi non mancavasi in ciascun anno di pubblicarne colle stampe l'elenco e di indicare le ore delle lezioni. Ma quella vana pompa dei nomi senza le cose, serviva solamente a trarre in inganno gli stranieri; poiché, sperperata, come ho detto, l'istruzione nelle case private, i professori non altro ordinario incarico aveano che quello di assistere agli esami dei discepoli altrui.
      Prescindendo da queste venture, per le quali sì prontamente precipitarono fra noi gli studi generali, resta ancora da osservare che alcune di quelle scuole aveano in se stesse il germe di una originale infezione.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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