Pagina (645/1187)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La seguente descrizione dell'effetto violento prodotto in alcuni infermi dal repentino recuperamento della loro salute, benché non senza qualche lieve pecca, è degna per mio credere di speciale menzione:
     
      Ma pria che in lor dal tuo valor si destiLa salubre virtù che in essi intendi,
      Cadon tremando, e par ch'estinto restiLo spirto in loro; o mostra atti stupendi;
      Ché non ponno patir la grazia immensaChe tua santa pietade in lor dispensa.
      Ma risorti sul fine in lor non restaUn medesmo colore, un volto stesso:
      Hanno il petto anelante, e gran tempestaAgita il cuor sopra ogni umano eccesso:
      Cosa che i freddi petti a virtù destaPieni di Dio narrar loro è concesso
     
      Viva e animata di forti colori è nelle stesse ottave la descrizione della straordinaria piena del fiume di Bosa, dalla quale era stato rapito un passaggiere:
     
      Era nella stagion che il gran Centauro
      Calca piovose nubi, onde si scioglie,
      Mentre s'avventa loro il fiato mauro,
      Pioggia talor che il lume al sol ritoglie:
      E il non ben fermo agnello e il forte tauroIn densa frasca in chiuso ovil si accoglie:
      E al velloso pastore in cupo locoGiova l'iberno algor temprare al foco.
      Quando per nevi sciolte e per gran pioggia,
      Di cui maggior la terra unqua non ebbe,
      Il bosense Tesin che audace poggiaFuor di se stesso in gran diluvio crebbe.
     
      Segue quindi a dipingere gli effetti dello straripamento in questa maniera:
     
      Assorda il ciel, non s'ode squilla o voce,
      Per le cime degli olmi il pesce guizza:
      Divien quanto più va scuro e veloce,
      Gli alberi svelti ora profonda or rizza:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Dio Bosa Centauro Tesin