Pagina (668/1187)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Nullameno si tenne del molestarli, contentandosi di ricercare aiuti dalla Francia e dalla Spagna. Gli affari della Spagna erano allora governati a talento del presidente Amelot, il quale sotto il colore di ambasciatore del Cristianissimo volgeva colà ogni cosa a suo senno. Questo straniero pregiava assai poco un'isola lontana la cui conservazione non poteasi conseguire senza dispendio. Laonde malgrado dell'avviso contrario de' ministri spagnuoli, che meglio giudicavano dell'importanza politica della possessione della Sardegna per un sovrano il quale non era scaduto della speranza di ridurre nuovamente a obbedienza le provincie italiane della monarchia, prevalse l'indifferenza dell'ambasciatore, e si rispondea al viceré: vedesse modo di salvar l'isola co' mezzi che potea aver fra le mani; s'accetterebbero in ogni evento le sue scuse se difettando di soldatesche fosse ridotto a doverla cedere all'inimico. Il viceré scoraggiato per tal risposta non più avvisò a concitare lo zelo de' numerosi partigiani della corona, ma pose solo ogni studio a far sì che durante almeno il suo governo si cansasse il rischio. Intese perciò a guadagnar la confidenza del conte di Montesanto, sperando o di trarlo in altra sentenza, o di attingere per di lui mezzo a che punto fossero le trame. Ma il conte non essendo da meno del viceré in destrezza e simulazione, seppe con una sottil contrarte opporre finezza a finezza. Propalava adunque alcune lettere del suo fratello conte di Çifuentes, celando le più importanti; parlava del propagato malcontento, non mai de' mezzi posti in opera per accrescerlo; denunziava alcuni de' sediziosi di niun conto e proteggeva i più potenti; aprivasi con quei soli fra i partigiani co' quali avea presa maggior dimestichezza, o che conosceva più cimentati; non isfuggiva gli uomini di contraria opinione, ma brigavasi accortamente per attenuarne agli occhi del viceré il credito e la potenza; persuaso che nelle discordie civili cedono per l'ordinario coloro che hanno la maggior forza, soprasta colui che sa inspirare maggior timore; di sé poi ragionava in maniera che il viceré stimandolo più caro che unito ai ribelli, e tenendolo un uomo importante alle due parti, dubitasse più della costanza che della fede di lui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Francia Spagna Spagna Amelot Cristianissimo Sardegna Montesanto