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      Questi ne venia tosto a capo; avendo il re non solamente assentito alla pronta levata del reggimento ed al nome da darsegli di Sardegna, ma innalzato anche al comando di tal corpo il duca di S. Pietro [1676] ; cui era ben dovuto tal onore per esser egli stato il principale indirizzatore di tal opera [1677] . L'effetto intanto non era discosto dal disegno. Ed avendo il duca non meno che gli altri gentiluomini scelti a militare in quel corpo, dato mano a condurre a stipendio la soldatesca, giungevasi nel volger di pochi mesi a ragunare la forza necessaria alla formazione del reggimento. Onde ammaestrate le soldatesche, senza allentare, nel maneggiar delle arme e nelle altre esercitazioni guerresche, rendevansi abili in brieve tempo a poter, pel contegno marziale e per quel portar svelta ed agile la persona, che ne' nostri isolani è proprio poco men che di tutti, meritare l'aggradimento dimostrato loro dal re allorché per la prima volta si schierò la nuova milizia al suo cospetto in Torino [1678] . Come aveano già allora meritato l'approvazione del sovrano pel valore, di cui diedero singolar prova nel primo assaggiar l'arme che fecero in quella stessa guerra, nell'attacco d'Aqui ed in quello de' posti avanzati presso a Vintimiglia [1679] .
      La continuazione di tal guerra facea intanto che le maggiori sollecitudini del governo fossero rivolte alle cose belliche. E perciò non altro provvedimento ricordevole segnalò il governo del barone di Blonay, salvo lo staggire che allor si fece tutte le possessioni de' baroni spagnuoli in Sardegna; onde far rappresaglia di quanto gli Spagnuoli aveano operato nella ducea di Savoia e nel contado di Nizza al penetrarvi i loro eserciti.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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