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      Espressioni queste che onorano la grandezza d'animo del monarca; e che commuovono l'animo meglio assai che l'aspetto di qualunque magnifico trofeo.
      Venendo poi il tempo di richiamare dal comando il conte Tana, il re destinò a scambiarlo il cavaliere Giambattista Alfieri; quello stesso, di cui l'illustre tragico italiano nipote suo ebbe più volte a far menzione nelle memorie della propria vita. La brevità del suo reggimento non gli diè campo ad operare cosa veruna ricordevole; essendo egli trapassato dopo pochi mesi dal suo arrivo, lasciando il governo fra le mani del generale delle armi cavaliere Solaro di Govone, già destinato presidente pel caso di morte del viceré [1736] . Ma in questo intervallo trattavansi in Roma con buon successo alcuni negozi nostri di tale importanza, che sarà pregio dell'opera il non passarli sotto silenzio. Di quante cure occupavano l'animo del ministro per lo rifiorimento della Sardegna niuna era giunta fin dove quella da lui posta nel preparare per le generazioni future maggior numero d'uomini culti ed istruiti. A ciò avea messo mente nella riforma degli studi minori; a ciò tendeva ne' progetti suoi più ampi per le maggiori scuole. Frattanto l'educazione migliore de' giovani alunni del santuario standogli grandemente a cuore, non sapea egli darsi pace dello stato miserevole in cui ancora trovavansi i collegi de' chierici; de' quali con sì saggio consiglio aveano i padri del concilio di Trento decretato l'erezione in ciascuna diocesi della cristianità [1737] . Per le cinque diocesi governate dall'arcivescovo di Cagliari non si sostentavano entro un angusto seminario che pochissimi alunni.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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