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      E affinché ne torni gloria alla nazione devo qui notare che un'opera la quale abbisognava del concorso de' lavori attivi e spontanei della nazione medesima fu tostamente portata a quel punto di benessere, cui di rado giungono le cose stesse indirizzate da una sola determinata volontà. Ed in effetto, benché l'ordine dato per l'eseguimento de' lavori gratuiti fosse giunto quand'era già in sul dar volta la stagione propizia a tali opere; pure fu tale l'ardenza con cui i popolani animati dal buon esempio del clero e de' notabili di ciaschedun paese si diedero a coltivare il terreno de' monti, che la maggior parte de' comuni dell'isola poté infino da quel primo anno aumentare la dovizia del proprio deposito. Anzi dove la legge obbligava i lavoratori alle sole opere della preparazione delle terre, della seminagione e della sarchiatura, in molti luoghi si videro essi trarre volonterosi a segare le biade, a batterle ed a trasportare il ricolto. Onde non andò guari che tra per l'influenza che moveva dalla quasi giornaliera vigilanza del governo; e per l'effetto di quell'entusiasmo con cui riguardansi sempre dai popoli le buone istituzioni; e quelle particolarmente che non ricercano lungo tempo perché fruttino, o singolar perspicacia perché siano intese; poté l'ordinamento de' nostri monti in breve giro d'anni essere quasi nel suo colmo e diventare lo strumento sicuro e perenne dell'aumentata coltura delle nostre terre [1789] .
      Infino ad ora sono andato divisando alcuni degli ordinamenti pubblici che nel regno di Carlo Emanuele si maturavano.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Carlo Emanuele