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      [1485] La città di Cagliari pagava ai padri domenicani residenti nel convento di S. Lucifero edificato a spese della città istessa, un'annua somma coll'obbligo di tenere in quel luogo le scuole aperte anche per la teologia a comodo degli abitanti del borgo di Villanova. Ma non ebbero poscia concorso quelle scuole per l'infelicità del sito.
      [1486] Lo strumento di fondazione del collegio delle scuole pie di Cagliari è del 29 novembre 1640. Questa fondazione è dovuta ad un generoso pensiero del consiglio di città, che dotò convenientemente quel collegio.
      [1487] La bolla di Paolo V è del 12 febbraio 1606.
      [1488] Il diploma di Filippo III è del 31 ottobre 1620. Pare che l'università non siasi aperta che nel 1626; poiché in quest'anno vedonsi approvati dal consiglio civico nel 1 febbraio i regolamenti per la medesima, soscritti dal dottore Giovanni Dexart, da Filippo Silvestra, Giangiacomo Mastio e Girolamo Aleo.
      [1489] Sembra che gli altri due stamenti abbiano solo preso parte nei primi dispendi, pagando ciascuno li mille ducati profferti nel parlamento del conte d'Elda. Da questo pagamento e da qualche altra largizione, di cui mancano i monumenti, derivò il titolo di protettori dell'università che ebbero in quel tempo i primi di ciascheduno stamento, appellati da noi prime voci. La città di Cagliari fu in verità quella che coi suoi capitali compì l'edificio e stipendiò le cattedre. Lo zelo dei consoli fu anche imitato da qualche privato cittadino: e don Antonio Brondo, nel suo testamento del 16 agosto 1624, fé un lascio di lire sarde 10.000 a favore dell'università.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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