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      ...
      La buona signora rimase convinta più che persuasa e:
      - Dunque devo dirle tutto?
      - Tutto.
      - Ma proprio tutto, anche ciò che verrà poi....
      - Sicuramente; tutto deve sapere.
      - E perchè non glie lo dici tu?
      - Io no: tocca a te il farlo. È dal labbro della mamma, che la fanciulla deve imparare a conoscere i terribili misteri del sesso, coi suoi pericoli e il suo fascino. Tu devi dirle tutto semplicemente, senza emozione alcuna, senza nasconderle nulla, proprio nulla; come se si trattasse della cosa più naturale di questo mondo. Nella religione è un rappresentante di Dio, è un sacerdote, che dà il battesimo. Nel mondo dell'amore è la mamma, che deve essere il sacerdote della nuova religione. Nell'anima tenerella e vergine della fanciulla, è un'impronta che non si cancella più. È ben diverso il nascere in una culla foderata di seta e d'amor materno o nel povero letticciuolo d'un ospizio. E così è dell'amore: deve nascere in un nido intrecciato dalle mani della mamma. Povera colei, il cui nido fu fatto da mani straniere!
      Povera colei, che impara a conoscere i misteri del sesso dalla lasciva cameriera o dal vecchio libertino! Essa entra nel tempio d'amore per una fogna, mentre dovrebbe entrarvi per una porta di marmo inghirlandata di fiori.
     
     
     
      CAPITOLO TERZO.
     
      Il primo amore.
     
      Emma da qualche tempo, e soprattutto dopo aver saputo dalla mamma il nuovo Verbo, era sempre triste o dirò meglio malinconica.
      La primavera della vita è come quella dell'anno.
      Non si giunge ai tiepidi soli dell'aprile, nè alle inebbrianti rose di maggio, che attraverso le nebbie e i venti rabbiosi del marzo.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127

   





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