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      Tra lo strappo e la lettura passarono molti minuti, dolorosi e agitati come un'agonia; lunghi come secoli; ma il foglio fu letto e riletto alla luce tremula della candela con un tremito degli occhi, delle mani; e soprattutto del cuore della innocente fanciulla, che aveva così commesso il suo primo peccato.
      Quale sarà l'ultimo?
      L'ultimo non lo so, perchè in amore conosco il peccato secondo e il terzo e il quarto e il centesimo; ignoro l'ultimo.
      A pochi giorni di intervallo furono lanciate una lettera N.° 5, una lettera N.° 6. Furono nascoste nello stesso nido roseo della N.° 4 e lette nello stesso nido bianco; ma non ebbero risposta per parte di Emina.
      Ma la N.° 7 ebbe una risposta e da quel momento le linea telegrafica, che riuniva due cuori, due ingenuità, due amori, non fu più interrotta.
      I peccati però non seguivano la stessa numerazione delle lettere, avendo sempre una cifra molto minore. Quelle erano al N.° 20, i peccati erano sempre al N.° 2.
      Il primo: ricevere le lettere di un giovane e leggerle senza portarle alla mamma.
      Il secondo: rispondervi. - Veniale il primo, quasi mortale il secondo. E chi sa fino a quando il terzo si sarebbe fatto aspettare, navigando i due colpevoli sempre nelle acque azzurre dell'Oceano senza mai toccar terra!
     
      Intanto fra i molti visitatori della casa erano comparsi due nuovi uomini, che si erano quasi nello stesso tempo innamorati di Emma.
      Essa però non se n'era accorta, perchè malgrado le lettere ricevute e risposte, serbava sempre una grande innocenza, e perchè i due pretendenti al suo cuore erano timidissimi, il primo essendo molto giovane e molto scienziato, il secondo essendo molto brutto e molto vecchio.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127

   





Emina Oceano Emma