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      Soldato, sarà tiranno come caporale e come colonnello, e la disciplina militare sarà la patente ufficiale, con cui eserciterà la sua tirannia. La dimenticanza di un saluto o la poca lucentezza d'un bottone, l'accento un po' vibrato d'una risposta saranno sufficienti e facili occasioni per soddisfare questo vizio dell'anima.
      Sottosegretario o capodivisione, usciere o ministro, il piccolo tiranno moderno avrà sempre qualcuno al di sotto di sè, su cui sferzare lo scudiscio della propria volontà, a cui lanciare un calcio della propria tirannia.
      Industriale avrà operai, mercante avrà fattorini, proprietario avrà coloni, proto di stamperia avrà tipografi, direttore di riviste avrà collaboratori, editore avrà autori, impresario attori e ballerini.
      Dato il tiranno, la vittima non manca; anzi le vittime non mancano, perchè da per tutto e sempre le pecore sono in numero molto maggiore dei pastori.
      La tirannia più comune però, quella che si può esercitare da tutti i bipedi implumi di questa terra; che si può soddisfare impunemente, quotidianamente, in tutte le dodici ore del giorno e in tutte le dodici ore della notte; è quella del marito sulla moglie.
      Tirannia vigliacca, perchè si esercita dal forte sulla creatura debole; tirannia sudicia, perchè non esige coraggio, nè intelligenza, nè coltura; tirannia stupida, perchè è punita non dalle leggi, ma dalla natura.
      Chi semina tirannia in casa, raccoglie corna in casa e fuori: cambia il miele in fiele e non merita nè compassione, nè perdono, e neppure le attenuanti, che pur si sanno trovare dagli avvocati per le maggiori iniquità, pei delitti più atroci.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127