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      Se vuoi pensare è l'organetto, che sotto alla tua finestra strimpella una suonata monotona.
      Se vuoi scherzare è il pedagogo, che alza la ferula per farti tacere.
      E se vuoi tacere è il pettegolo ciarlone, che ti vuol compagno nelle sue ciarle.
      Se vuoi rinfrescarti, ti mette una pelliccia sulle spalle. Se vuoi riscaldarti ti soffia in viso; ti ferma se cammini, e ti fa camminare se vuoi riposarti.
      Pulce, cimice, mosca, campana, organetto, pedagogo, pettegolo, importuno perpetuo; il marito brontolone è più che un malefizio, è una sventura: più che una sventura è una disperazione....
      Egli è il fumo vivente, è il fumo eterno, che ci promette il fuoco dell'inferno domestico.
     
     
     
      IL MARITO AVARO.
     
      L'avarizia è uno dei difetti più difficili a scoprirsi in un fidanzato; e siccome è fra quelli che necessariamente, inevitabilmente crescono cogli anni; apri grandi gli occhi, figliuola mia, per scoprirlo.
      Il fidanzato è sempre generoso, sia o non sia innamorato. Se ti ama davvero, se ti desidera, non vi è occasione ch'egli non colga al volo per farti un dono, per fare un'opera di carità dinanzi ai tuoi occhi. Se ne pentirà forse domani, ma quando ti vede, l'avarizia fugge via e si appiatta; e tu lo vedi largo, generoso, fors'anche spensierato.
      Se non ti ama, ma ti vuol sua per ragioni di convenienza economica o gerarchica, con maggior ragione ti si mostrerà splendido nel dare. Egli sente il bisogno di nascondere il vuoto del suo cuore e la mancanza d'amore vien ricoperta coi fiori della generosità. Pur troppo non son diversi nel colore e nel profumo i fiori, che si comprano dal fioraio e quelli che si coltivano con lungo affetto nel proprio giardino e si colgono ad uno ad uno con intelletto d'amore e sapiente elezione.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127