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      Anche il sommo Balzac lo classificava tra i predestinati.
      Lo scienziato dell'antico stampo va però scomparendo od è già scomparso; e l'antropologo fra pochi anni, nel metterlo a catalogo nel suo Sistema hominis dovrà scrivergli accanto le parole: specie estinta.
      Era un uomo spesso sudicio, quasi sempre distratto, che non si occupava d'altro che dei suoi insetti o delle sue piante, del suo laboratorio o delle sue medaglie, e per lui il resto del mondo non esisteva.
      Prendeva moglie per igiene o per avere chi badasse alla sua casa e credeva come in un dogma, che la moglie dovesse esser fedele al marito, quando questi non le era infedele.
      Uomo felice, se mai ve n'era uno, non faceva però felici quelli che vivevano con lui. Istrumento monocorde e che suonava una sola nota, non poteva mettersi in nessuna orchestra, neppure nel più modesto terzetto.
      Oggi si coltiva la scienza senza dimenticare che si è uomini, e che l'essere membri della società umana ci impone il dovere di essere puliti, cortesi con tutti, galanti colle signore.
      Si può oggi essere membri di molte accademie senz'esser noiosi; si può avere una cattedra delle più alte o delle meno popolari della scienza senz'esser pedanti. Si può misurar le antenne di un insetto o la lunghezza di un microbo, misurare gli angoli di un cristallo o il diametro del sole, senza credere che il mondo finisca nel breve giro dei nostri studii.
      La vita moderna ha per carattere principalissimo di dilagar per ogni verso, in alto, in basso, a destra, a sinistra; nell'angolo più oscuro e nelle miniere più profonde.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127

   





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