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      E tu lo saprai cercare, e lo saprai trovare l'uomo che ti faccia felice moglie e madre fortunata.
      Hai sempre amato le cose difficili, e il matrimonio è la difficilissima delle difficili cose.
     
      Tu hai sempre a pensare, che il matrimonio è la somma di due esistenze, di due corpi, di due anime, e che messi l'uno accanto all'altro avrebbero a dar per risultato non solo dei figliuoli, ma la perfetta felicità di un uomo e di una donna.
      In certi momenti un oh o un ah fuori di tempo può essere uno schiaffo. La parola caro pronunziata in una certa maniera può essere un insulto, e un sospiro può essere una tragedia.
      Ah! se gli uomini conoscessero le donne e le donne conoscessero gli uomini prima di abbordare il santissimo sacramento del conjungo; quanti matrimonii di meno, ma anche quanti e quanti infelici di meno!
     
      Io ho sempre raccapricciato davanti alla presunzione goffa e sfacciata, con cui uomini e donne si danno la mano per sempre, senza conoscersi a vicenda non solo; ma senza conoscere di che sia fatta la pasta umana, senza neppure conoscere l'abbici dei caratteri, senza aver letto la prima pagina del libro dell'anima.
     
      La colpa è di nessuno e di tutti.
      Di nessuno, perchè si nasce in una società fondata su false basi, perchè si imparano cento cose inutili, e si nuota nella più tenebrosa ignoranza di ciò che è necessario al sano esercizio della vita.
      Quanti e quante hanno letto Dante e Shakespeare, quanti e quante suonano del Beethowen e parlano in tre o quattro lingue, e non sanno che cosa sia il carattere; quali ne sieno le origini, quali le leve per muoverlo verso il bene, per affinarlo, per attonarlo.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127

   





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