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      Quelle vendas sono il miglior luogo per studiare il popolo minuto di Funchal, e là vedete le vecchie maderesi che tutte tiran tabacco, entrare a comperarsi il loro alimento nervoso, a ciangottare confusamente fra una presa e l'altra; là trovate raccolti l'arrieiro, il mulattiere, il contadino, che bevono il loro bicchierino di aguardente. Sulla porta di ogni venda stanno scritte tre iniziali cabalistiche P. A. V. che rappresentano i grandi bisogni della vita umana: Paó, Aguardente, Vinho (pane, acquavite e vino). Altre volte leggete Differentes bebidas.
      Già abbiamo attraversato la Rua da Carreira, il corso, il Toledo di Funchal, e già siam fuori della città che coi suoi sedicimila abitanti non ci può trattener di certo molto tempo nelle vie, e qui dove siamo, il giardino incomincia, perché tutta l'isola è un giardino. Io mi sono scostato di pochi passi dai miei compagni, perché voglio solo, tutto solo godermi i profumi di quella natura ricchissima.
      Andiamo ascendendo per rapide strade chiuse da muricciuolo sconnessi, cavalchiamo fra campo e campo; ma qualche anima gentile accanto al pane dell'uomo ha seminato i fiori, e di qua e di là cadono scapigliati dai campi, cespugli di eliotropii e di geranii, di gelsomini e di rose, tutti fioriti. Spesso il nostro capo è all'ombra di una vôlta intrecciata di caprifogli e di passiflore. Mi rizzo sulle mie staffe e ne mangio i frutti aromatici, mi piego a destra e a manca e a piene mani faccio bottino di rose, di eliotropii, di fiori dai mille colori.


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Un giorno a Madera
di Paolo Mantegazza
Casa Editrice Bietti Milano
1925 pagine 147

   





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