Pagina (57/147)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ella non piangeva mai, perché aveva gli occhi sempre umidi e rossi, quasi fossero stanchi ormai ed esauriti per aver tanto lagrimato e quando io la interrogava per scoprire qual terribile mistero pesasse sulla nostra casa, rispondeva qualche monosillabo e subito si occupava del mio giubbettino di flanella e delle mie calze umide; ed io non poteva respirare una volta di più del solito senza che tutti se ne sgomentassero, senza che mi mettessero a letto e chiamassero il medico.
      Quando fui giovinetta, mio padre chiamò un nuovo medico, il dottor Thom, che d'allora in poi divenne il suo amico più caro, e che fu l'unica persona ch'io vedessi sorridere, l'unica che portasse un raggio di luce e di letizia nelle tenebre eterne della nostra famiglia. A lui devo le sole consolazioni della mia prima giovinezza.
      Mio padre, quando ebbe perduto tutti i suoi figliuoli, ed io sola gli rimasi, mi faceva visitare ogni giorno dal dottor Thom, anche quando io mi sentiva benissimo; ma quel buon dottore trovava modo di non seccarmi mai, e concludeva sempre colle stesse parole:
      - Miss Emma è delicata ma è sana, non c'è alcun timore.
      Un autunno mio padre era più malato del solito e il dottor Thom lo consigliò a recarsi presto presto a Mentone. Si partì, ma il mio povero babbo era talmente debole che convenne fermarsi ad ogni tratto del cammino e si impiegarono quindici giorni per andare da Londra al Mediterraneo.
      A Mentone passò l'inverno quasi sempre a letto ed io dovevo passeggiare pei prati e pei monti sola con la governante, perché mio padre diceva sempre, contro il parere dei medici, che il suo male era contagioso; e non voleva che io rimanessi più di pochi momenti nella sua camera: e anche quando, al mattino e alla sera, si andava a dargli il primo e l'ultimo saluto della giornata, egli non voleva mai baciarmi sulle labbra, ma solo sulla fronte.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Un giorno a Madera
di Paolo Mantegazza
Casa Editrice Bietti Milano
1925 pagine 147

   





Thom Thom Emma Thom Mentone Londra Mediterraneo Mentone