Pagina (87/147)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ..
      Ma ritorno al mio dottore.
      Vuotato il sacco di geografia medica che aveva in corpo, soggiunse:
      - Vedete, mia signora, che c'è poco da sperare, poco da confidare nell'azione dei climi. È più questione di gusto che di scienza; amate il freddo, andate in Islanda o alle Ebridi; preferite il caldo, ebbene andate a Madera. Amate le montagne, andate sugli altipiani del Perù, siete amica del mare, andate a Xeres. Se poi preferite rimanere a Londra, io vi curerò; mi studierò di guarirvi. Conoscete certamente il proverbio: Chi s'aiuta, il cielo l'aiuta, l'uomo malato ha bisogno del medico; se volete che io sia il vostro medico, senza farvi inutili promesse, posso dirvi che non sono né peggiore né migliore degli altri. Non ho che una pretensione al mondo, quella di dir sempre la verità, di non ingannar alcuno... Ecco tutto.
      Dicono, signora, ch'io sono scettico. È forse per questo che son chiamato dopo tutti gli altri medici, per segnare l'ultima condanna e l'ultima assoluzione. Faccio la figura del carnefice che vien dopo il consigliere di cassazione... Non me ne duole, Ognuno deve avere nella società una missione e una figura; questa è la mia. Non posso cambiarla. -
      Ne sapeva più del bisogno... Ringraziai, pagai e me ne venni a casa, stanca tristissima, ma colla beata sicurezza che la terza parte del mio Calvario che mi rimaneva a salire, non poteva sicuramente esser peggiore di questa...
     
     
      Emma a William.
     
      Londra, 8 luglio 18...
     
      Mio buon William, la mia visita al dottor T. mi aveva talmente stancato che ho dovuto riposarmi due giorni prima di intraprendere il mio ultimo viaggio nel mondo della medicina.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Un giorno a Madera
di Paolo Mantegazza
Casa Editrice Bietti Milano
1925 pagine 147

   





Islanda Ebridi Madera Perù Xeres Londra Calvario William William