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      Non va bene così?
      - Caro dottore, possano le vostre parole esser sante, possa ascoltarle il mio povero padre.
      - Sì, vostro padre ci ascolta; e quando io in nome suo vi dirò Sposate William, voi lo potrete fare con piena coscienza di non mancare alla vostra parola; ai vostri giuramenti.
      - Ma, mio buon dottore, io ho pur giurato a mio padre di non prendere mai marito!
      - Cara creatura, questo è verissimo, ma noi dobbiamo esser servi delle idee e non delle parole. Quando la vostra salute fosse completamente ristabilita e la vostra costituzione rifatta, mancherebbero le ragioni per le quali vostro padre esigeva da voi una solenne promessa. Non vi ha egli detto che in ogni caso aveste a consultarmi e a seguir ciecamente ciò che vi avrei detto di fare?
      - Sì, dottore, e per questo vi ubbidirò ora e sempre, senza esitare, senza domandar spiegazioni, senza guardarmi indietro.
      Non aveva veduto mai quel mio dottore più bello, più sereno. Io lo avrei baciato e ribaciato cento volte. Mi accorgeva chiaramente che egli, consolandomi, non mi ingannava, ma ch'egli stesso credeva che potrei guarire, e che potrei essere tua, un giorno. E quelle parole così piene di felicità pronunciate da una bocca che mi pareva santa, mi trasportavano in un mondo di paradiso.
      E il buon vecchio se n'accorgeva e i suoi occhi fermandosi a lungo sovra di me, nuotavano in un sorriso che era lagrimoso tanto era tenero.
      Si rivolse a mia zia:
      - Ma, e il signor William saprà aspettare tanto tempo, saprà vivere in tanta incertezza per quattro o cinque anni?


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Un giorno a Madera
di Paolo Mantegazza
Casa Editrice Bietti Milano
1925 pagine 147

   





Sposate William William