Pagina (123/147)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Un mattino lo trovarono morto, steso al suolo, colle braccia avvinghiate intorno alla croce che lo copriva. Convenne distaccarlo a forza, e lo si seppellì accanto alla compagna.
      Per molti e molti anni quel cedro fu creduto sacro all'amore, gli amanti traditi andavano a piangervi la loro sventura; gli amanti sventurati andavano ad implorarvi la gioia di essere amati; forse ancora gli amanti felici vi andavano a mormorare parole di amore felice. I venti sussurravano sempre dolcemente fra i rami del cedro, e le onde del mare mormoravano soavemente ai piedi di quelle croci.
      Un giorno il governatore Tristâo Vaz Teixeira, quello stesso che insieme a Zarco colonizzò Madera, con una scure crudele stramazzò quel cedro, e vi trovò tanto legno da farne una chiesa; e fu edificata appunto sulla tomba dei due amanti inglesi. Il tempio del Signore si innalzò sopra un tempio d'amore, e una santa poesia si appoggiò sopra un'altra poesia tutta tenerezza. Di Machim e di Anna, dopo cinque secoli, rimangono due reliquie. Rimane il nome di Machico dato ad un povero villaggio; rimane un frammento della croce che Machim aveva scolpita per la tomba di Anna, e che il sagrestano mostra al viaggiatore pellegrino.
      Caro William, ho baciato quel pezzo di cedro e ho domandato a me stessa, se anche noi, quando saremo morti, non saremo messi l'uno accanto all'altro.
      Il moto dell'amàca mi aveva stancato e il mare era tranquillo come lo specchio d'un lago. A Machico si prese un guscio, si giunse a Canical: poche capanne e una chiesa più brutta e più triste delle capanne; si visitò la cappella di Nossa Senhora da Piedade e si ritornò per mare a Funchal.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Un giorno a Madera
di Paolo Mantegazza
Casa Editrice Bietti Milano
1925 pagine 147

   





Tristâo Vaz Teixeira Zarco Madera Machim Anna Machico Machim Anna William Machico Canical Nossa Senhora Piedade Funchal