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      Parecchie medaglie antiche figurano questa impresa.
      (50) Lucio Virginio, che nel foro uccise la figlia Virginia piuttosto che permettere che il decemviro Appio Claudio la dichiarasse schiava e la sottomettesse alle sue inique voglie. È notevole che tanto Manzoni, quanto Leopardi nella canzone alla sorella Paolina, facciano invocare la morte dalla vergine che chiede si appresti a lei la tomba anzichè l'accolga l'empio letto del tiranno. Così va intesa l'antica storia di Roma che glorifica la castità e la dignità della donna, dal cui sangue innocente sorse due volte la libertà. Mercè Lucrezia furono cacciati i re a benefizio dei patrizi, mercè Virginia si atterrò la tirannide dei Dieci a benefizio del popolo.
      (51) Adopera quasi i noti versi di Dante nel canto 33 dell'Inferno.
      (52) I due Gracchi, Tiberio e Cajo, i primi socialisti del mondo romano, che cercarono di salvare la repubblica, mettendo un giusto freno allo sconfinato arricchire. Entrambi perirono martiri della loro idea; e l'ira paurosa dei ricchi e le ufficiali menzogne del Senato romano insinuarono contro la loro memoria e la loro riforma, calunnie che durarono fino a quando la scienza moderna ebbe mostrato la santità dell'opera dei due fratelli, sacrificatisi per salvare la patria dalla miseria e dalla tirannide.
      (53) Mario, rappresentante del principio plebeo, vincitore di Giugurta in Africa, dei Cimbri, discesi sino a Vercelli, fuggitivo per la rivalità di Silla, apparve ancor più grande nella sventura, quando sulle libiche spiagge, disse al littore minaccioso: «Narrerai a Roma che hai veduto Mario sbandito e ramingo sedere sulle rovine di Cartagine.


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Del trionfo della libertà
di Alessandro Manzoni
Editore Sonzogno Milano
1882 pagine 91

   





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