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      «Del resto, son cose che io non posso conoscere; ma già l'avrete inteso anche dai predicatori che quelli che seducono le povere figliuole sono i primi a sprezzarle. E se da principio, io ho mostrato qualche dispiacere per colui, è perché non vi eravate bene espressa; io credeva che alla fine egli avesse intenzione di sposarvi».
      «Sposarmi! sposarlo!» esclamò Lucia, maravigliata di questo pensiero che supponeva l'accordo di due volontà, d'una delle quali ella sentiva, e dell'altra sapeva che ne erano le mille miglia lontane. Geltrude credette che Lucia non alludesse ad altro ostacolo che alla differenza delle condizioni. «E perché no?» rispose, e abbandonandosi alla intemperanza della sua fantasia continuò: «Perché no, sposarvi? Se ne vede tante a questo mondo. Sareste la Signora Donna Lucia: che maraviglia! non sareste la donna più stranamente nominata di questo mondo. Avete sentito come mi chiamava quel buon uomo con la barba bianca che vi ha condotta qui? - Reverenda madre.- Io, vedete, sono la sua reverenda madre. Bel bambino davvero ch'io ho». E a questa idea si pose a ridere sgangheratamente: ma tosto aggrondatasi, e levatasi a passeggiare nel parlatorio... «madre!...» continuò... «avrei dovuto sentirmelo dire, non da un vecchio calvo e barbato:...
     
      CAPITOLO VII
     
      Come una troppa di segugi dopo aver tracciata invano una lepre, ritorna sbaldanzita con le code pendenti, verso il padrone; paventosa di lui, ma pronta ad abbajare e a ringhiare per dispetto contra ogni altro in cui si abbatta per via; così in quella notte romorosa tornavano gli scherani con gli artigli vuoti al castello di Don Rodrigo; dove convien tornare a noi pure, messa in salvo alla meglio la bella fera che quel birbone inseguiva.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





Lucia Lucia Signora Donna Lucia Don Rodrigo