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      I villani che si abbattevano su quella via, al vedere spuntare il convoglio, si ritiravano dall'un canto verso il muro, per dare a Don Rodrigo il comodo d'un libero passaggio; e quando erano giunti al medesimo punto della strada, si ristringevano ancor più al muro, con aria quasi di chiedere scusa a Don Rodrigo d'essersi trovati sul suo cammino. Don Rodrigo che già cominciava a godere nella sua mente un'anticipazione della potenza che gli avrebbe data l'alleanza che andava a contrarre, gli guarda con un volto fosco e sprezzante, come se dicesse: - vi siete rallegrati troppo presto a mie spese; lo so; ma vedrete chi sono -. Giunto dinanzi al convento che si trovava su la sua strada, Don Rodrigo rallentò ancor più il passo, e si rivolse tutto a sinistra, guardando fieramente se mai il Padre Cristoforo girasse fuori del nido: ma non v'era nessuno: la porta della chiesa era aperta, e si sentivano i frati cantare l'uficio in coro. In mezzo alla sua ira Don Rodrigo si risovvenne delle promesse del Conte Attilio, e dei disegni che questi gli aveva comunicati sul modo di liberarlo da quei frate: pensò che in quel momento forse la trappola era già tesa; e passando dalla collera alla compiacenza, fece un sogghigno accompagnato da un «ah! ah!» il cui senso non fu chiaramente compreso che dal fidato Griso; il quale per mostrare la sua sagacità, e per far vedere ai compagni ch'egli era molto internato nei segreti del padrone, si volse a questo pur sogghignando, e facendo col volto un cenno che voleva dire: - a quest'ora il frate sarà servito -.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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