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      «Signori miei cari, sentano un poco anche me, che ho delle cose giuste da dire. Ecco se non è vero che oggi si è veduta la prova che a saper fare si ottiene più giustizia in un giorno che in cento anni a star lì senza muoversi. Come sarebbe andata se non ci fossimo trovati insieme tanti galantuomini? Si sarebbe tirato innanzi allo stesso modo fino a che fossimo tutti morti di fame. Per lungo tempo fanno mostra di non intendere, e poi per darvi un osso in bocca mettono fuori una buona grida che dice di sì, e pochi giorni dopo viene un'altra grida che dice di no: e intanto passa il tempo, e i cenci vanno all'aria. È una lega malandrina: e i galantuomini che si trovano fra quelli che menano la polta, anch'essi non ponno parlare; come quel bravo Ferrer, sia benedetto! che è tutto dalla nostra, eppure non poteva far niente; e oggi l'abbiamo veduto come era contento di poter dire la sua ragione, e di vedersi sostenuto; come parlava col cuore in mano, e che faccia ridente aveva per trovarsi in mezzo ai galantuomini. Dunque ha potuto fare le cose giuste, e mettere in prigione un tiranno; ma eh! eh!... ce n'è tanti altri; e la cosa è chiara, perché lo dicono anche le gride: che il mondo è pieno di tiranni che fanno il Decalogo al rovescio, che vogliono tutte le cose a modo loro, ed è un modo da cani, che vanno in volta coi loro bravi, il fiore della canaglia, con certi uomini che cominciano in questo mondo a farsi la faccia che avranno a casa del diavolo, e con questi fanno e disfanno, e tiranneggiano la povera gente, e se un povero figliuolo cerca di maritarsi onestamente, signor no, essi non vogliono perché... perché... birboni, birbononi!


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





Ferrer Decalogo