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      Lucia combatteva, rivolgeva la mente ad altre immagini, ma tutte erano tinte di quella prima, tutte la richiamavano. I luoghi, le persone: Don Abbondio avrebbe dovuto pronunziare quelle parole, per cui ella sarebbe stata di Fermo: i consigli, le cure, del Padre Cristoforo per chi erano? per Lucia e per Fermo: fino il monastero di Monza, fino il Castello del Conte, fino il cardinale Federigo, tutto si legava a Fermo, e molte volte Lucia ripensando a tutto questo, si accorgeva ch'ella si era immaginata di raccontar tutto a Fermo. Con tutto ciņ, ella combatteva, e la guerra sarebbe stata, se non sempre vinta, pure meno aspra e meno dolorosa; Lucia avrebbe potuto, se non ottenere lo scopo almeno andargli sempre da presso, se questo scopo non fosse stato anche quello di Donna Prassede.
      La brava signora, per toglier Fermo dall'animo di Lucia, non aveva trovato mezzo migliore che di parlargliene spesso. La faceva chiamare a sč, e seduta sur una gran seggiola con le mani posate e distese sui bracciuoli di qua e di lą dei quali pendevano le maniche della zimarra di dammasco rabescato a fiori, che era stato l'abito di moda nei bei giorni di Donna Prassede, nel tempo in cui v'era buona fede e semplicitą, in cui tutti, fino i giovani, erano savj ed onesti, col volto imprigionato tra un cappuccio di taffetą nero che copriva la fronte, e una enorme lattuga che girava intorno alla gola e sul mento, Donna Prassede ricominciava la sua predica per provare a Lucia ch'ella non doveva pił pensare a colui.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





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