Pagina (633/802)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quelli che erano stati più lenti a fuggire, o che furono sorpresi nei loro nascondigli, strascinati giù pei greppi a minacce, a percosse, ricondotti nei villaggi, erano quivi sottoposti alle torture, che può inventare la cupidigia più crudele, perché rivelassero i tesori nascosti. Due passioni ben diverse, ma egualmente potenti, l'avidità e il terrore supplivano alle convenzioni del linguaggio, e si spiegavano fra di loro in un rapido e terribile dialogo. I gemiti, le voci supplichevoli, le mani giunte al petto, o stese al cielo non impetravano che nuovi strazj: l'infelice che si prostrava ad abbracciare le ginocchia dei suoi oppressori, era rialzato a forza di percosse. Colui che aveva riposto sotterra o danaro o suppellettile, o a cui il vicino per far pompa di previdenza e di sicurezza nei suoi ripieghi aveva confidato il luogo del suo deposito, si stimava felice di avere con che acchetare quella perversità; accennava premurosamente, con aria di sommessa e quasi amichevole intelligenza ai soldati che lo seguissero, e mostrava loro la terra di recente smossa, o l'armadio murato di fresco; e cercava di sguizzare fra mezzo i saccheggiatori che ciechi per ingordigia si gettavano a gara sulla preda.
      Dalla Valsassina il temporale discese nel territorio di Lecco.
     
      CAPITOLO II
     
      Le contingenze infelici della vita umana son tante, che non di rado l'uomo oppresso da una sventura, può consolarsi col pensiero d'altro male o di peggio, che senza quella sventura gli sarebbe capitato infallibilmente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





Valsassina Lecco