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      Ho detto si vede, e dovetti dire: si dovrebbe vedere; giacché osservando le piaghe dei nostri maggiori non dobbiamo chiuder gli occhi alle nostre; e questa corrività a credere senza prova attentati contra il publico, contra una parte di esso, ad attribuire alle persone fatti e parole immaginarie è una piaga viva tuttodì; e dico viva nei popoli più colti, e dico anche negli uomini più colti di questi popoli. È cosa strana e trista che nelle cose contemporanee anche molti uomini colti si accontentino di ragioni che gli farebbero ridere applicate in una storia ad avvenimenti lontani. Nei nostri tempi in cui i fatti si sono affoltati con una terribile celerità, è incredibile l'influenza che hanno avuta in essi queste opinioni così leggermente ricevute: le più inverisimili son divenute spesso norma infallibile, impulso potente di condotta e di azioni: effetti terribili di cause immaginarie, furono poi cagioni di azione pur terribile, vasta, e prolungata. Su questa corrività non posso trattenermi dal trascrivere alcune parole d'oro da un libro d'un uomo singolarmente osservatore, il quale si trovò ravvolto in avvenimenti d'una terribile complicatezza: «Si je ne l'avois pas vu moi-meme, et plusieurs fois, je ne le croirois pas: il a été fait par des hommes de bien à des hommes atroces, des inculpations qui n'ètoient ni vraies ni vraisemblables.»
      Tornando al nostro proposito, v'ebbe pure alcuni i quali pensarono, e dissero che tutto quell'infardamento doveva essere una burla; e l'attribuirono a scolari dello studio di Pavia.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802

   





Pavia