Pagina (63/798)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      – Bel parere che m'avete dato! – disse ad Agnese. – M'avete mandato da un buon galantuomo, da uno che aiuta veramente i poverelli! – E raccontò il suo abboccamento col dottore. La donna, stupefatta di così trista riuscita, voleva mettersi a dimostrare che il parere però era buono, e che Renzo non doveva aver saputo far la cosa come andava fatta; ma Lucia interruppe quella questione, annunziando che sperava d'aver trovato un aiuto migliore. Renzo accolse anche questa speranza, come accade a quelli che sono nella sventura e nell'impiccio. – Ma, se il padre, – disse, – non ci trova un ripiego, lo troverò io, in un modo o nell'altro.
      Le donne consigliaron la pace, la pazienza, la prudenza. – Domani, – disse Lucia, – il padre Cristoforo verrà sicuramente; e vedrete che troverà qualche rimedio, di quelli che noi poveretti non sappiam nemmeno immaginare.
      – Lo spero; – disse Renzo, – ma, in ogni caso, saprò farmi ragione, o farmela fare. A questo mondo c'è giustizia finalmente.
      Co' dolorosi discorsi, e con le andate e venute che si son riferite, quel giorno era passato; e cominciava a imbrunire.
      – Buona notte, – disse tristamente Lucia a Renzo, il quale non sapeva risolversi d'andarsene.
      – Buona notte, – rispose Renzo, ancor più tristamente.
      – Qualche santo ci aiuterà, – replicò Lucia: – usate prudenza, e rassegnatevi.
      La madre aggiunse altri consigli dello stesso genere; e lo sposo se n'andò, col cuore in tempesta, ripetendo sempre quelle strane parole: – a questo mondo c'è giustizia, finalmente!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I promessi sposi
di Alessandro Manzoni
pagine 798

   





Agnese Renzo Lucia Lucia Cristoforo Renzo Lucia Renzo Renzo Lucia