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      – Ebbene, cosa mi può accadere?
      – La regola è giusta e santa, figliuolo caro; e se la quantità e la gravezza de' guai non lascia che si possa farla osservar con tutto il rigore, è una ragione questa perché un galantuomo la trasgredisca?
      – Ma, padre Cristoforo! – disse Renzo: – Lucia doveva esser mia moglie; lei sa come siamo stati separati; son venti mesi che patisco, e ho pazienza; son venuto fin qui, a rischio di tante cose, l'una peggio dell'altra, e ora...
      – Non so cosa dire, – riprese il frate, rispondendo piuttosto a' suoi pensieri che alle parole del giovine: – tu vai con buona intenzione; e piacesse a Dio che tutti quelli che hanno libero l'accesso in quel luogo, ci si comportassero come posso fidarmi che farai tu. Dio, il quale certamente benedice questa tua perseveranza d'affetto, questa tua fedeltà in volere e in cercare colei ch'Egli t'aveva data; Dio, che è più rigoroso degli uomini, ma più indulgente, non vorrà guardare a quel che ci possa essere d'irregolare in codesto tuo modo di cercarla. Ricordati solo, che, della tua condotta in quel luogo, avremo a render conto tutt'e due; agli uomini facilmente no, ma a Dio senza dubbio. Vien qui –. In così dire, s'alzò, e nel medesimo tempo anche Renzo; il quale, non lasciando di dar retta alle sue parole, s'era intanto consigliato tra sé di non parlare, come s'era proposto prima, di quella tal promessa di Lucia. "Se sente anche questo, – aveva pensato, – mi fa dell'altre difficoltà sicuro. O la trovo; e saremo sempre a tempo a discorrerne; o... e allora! che serve?


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I promessi sposi
di Alessandro Manzoni
pagine 798

   





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