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      Simile a queste esiste anche attualmente grandissima quantità di specie viventi, che per consenso di tutti i naturalisti sono ora escluse dal regno animale. Come questi esseri erroneamente erano stati classati dal celebre Ehremberg fra gli animali, ed eran piante; così le Spugne e i Coralli, fino al principio di questo secolo, furono ritenute come piante, e sono animali. Si domanderà però qual sia il fondamento che ci conduce a collocar le Spugne (giacchè dei Coralli diremo in seguito) in questa categoria.
      La natura animale delle Spugne è dimostrata dalla grande analogia che hanno con altri animali; dalla grande quantità di composti ammoniacali che si sviluppano colla putrefazione della sostanza molle che sta nei meandri e cavità delle Spugne viventi. È vero che non si è scoperta finora alcuna traccia di una organizzazione particolare nella massa gelatinosa contenuta nei vacui che presentano le Spugne: vi si è però riconosciuto un processo di circolazione incessante dell'acqua del mare, che entra lentamente pei più piccoli pertugi della superficie, ed esce a guisa di correnti più rapide da altre aperture maggiori ed a margini più rilevati. Si conoscono pure gli organi riproduttori delle Spugne sotto forma di corpicciuoli ovoidali o sferici isolati nelle lacune del tessuto. Questi corpicciuoli, quando sono emessi, si mostrano dotati di un movimento simile a quello della maggior parte degli infusorii: ma ben presto si fissano, e danno origine ad una nuova Spugna simile a quella dalla quale provenne.


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Spugne e Coralli
di Pietro Marchi
Editore Treves Milano
1870 pagine 25

   





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