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      Resta ora a vedere come ha origine il Corallo; come da un primo ramo altri se ne sviluppino, e su questi, tanti polipi, tanti animali formanti l'intiera colonia. Esaminando attentamente gli animali del Corallo, non si vedono in tutte le epoche gli organi della riproduzione. Questi si sviluppano generalmente da aprile a ottobre e sono situati nella cavità generale del corpo, fra quelle lamine che vi dissi di sopra, le quali dividono in tanti scompartimenti il tubo principale costituente il corpo del Polipo.
      Questi organi non sono facilmente distinguibili senza microscopio, che mostra la diversità del contenuto e sono più o meno di figura sferoidale attaccati alle pareti mediante un sottile peduncolo. Generalmente si hanno i sessi divisi, cioè un polipo contiene gli organi maschili della riproduzione, un altro i feminei (figure 9 e 10). Raramente i due organi sono sviluppati in uno stesso individuo. Siccome vi ha coincidenza di maturità per i polipi che si trovano sullo stesso ramo, si intende facilmente come la fecondazione avvenga nelle uova, e come questa sia favorita dalle correnti di acqua, al pari di quanto avviene nei molluschi fissi. Però le uova, fecondate che siano, non sono eliminate dal polipo che le porta, ma queste restano per una ulteriore evoluzione nell'interno dell'animale. Il Corallo è viviparo, e le larve benchè sviluppatissime, restano lungo tempo nella cavità generale dei polipi, finchè verso la fine di agosto o ai primi di settembre nascono uscendo dall'apertura bucale (vedi fig.


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Spugne e Coralli
di Pietro Marchi
Editore Treves Milano
1870 pagine 25

   





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