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      Tre brigate sostenute da altre due nel Cosentino non possono piegarsi all'ignominia di cedere le armi davanti a villani insorti.
      - Ma voi siete stretti fra gl'insorti e noi. Ineluttabile la resa.
      - Noi ci batteremo.
      - Come vi piace.
      A questo punto del dialogo, egli entrò nella lancia della corvetta il Tancredi e ci augurammo la buona notte. E in vero ai fianchi dei regi e di fronte si accese l'insurrezione come funesta ghirlanda di fuoco. Ardeva nel Cosentino, in Basilicata, in Capitanata, nelle Puglie. Gl'insorti del barone Stocco vittoriosamente contrariavano nella ritirata le tre brigate. Al sud di Tiriolo le montagne solcate da un ampio torrente, si sollevano a picco formando un bastione convesso insuperabile. Alla base la strada si biforca; un ramo d'essa lo gira, il secondo lo fende serpeggiando fino alle altezze di Tiriolo. Poche squadre bastano per vietare l'accesso a molti battaglioni. E vi erano le squadre dai cappelli conici, dalle brache corte e dalle scarpe di cimossa: e quegli alpestri cacciatori con infallibili moschetti tenevano le porte chiuse in faccia al generale Ghio.
      Garibaldi sollecitò la marcia dei suoi verso Monteleone. A Mileto alloggiò nel palazzo del vescovo, da cui fuggì inorridito ricoverandosi all'ombra d'un pero fuori della città. Io frattanto allo sbocco della piazza passavo in rassegna i reggimenti per iscoprire il mio cavallo rubatomi a Nicotera la notte. Venne il cavallo e lo conobbi. Montavalo un giovinotto, aiutante d'un colonnello d'oltr'alpe.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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