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      Proverò di raggiungere il generale; che imprudenza allontanarsi dal palazzo! Tutto lo stato maggiore, meno Basso, sarà assente.
      Ed ella: - Lasciami venire, se no, una seconda volta ci chiuderanno in carcere separata.
      - Che! anche se vieni non ci metteranno insieme. Non apparire così smarrita: il caso per noi non è nuovo né il peggiore. Ti ho detto che cosa dovevi aspettarti quando volesti assolutamente accompagnarmi.
      - Va, sono qui, rispose ricoverando il suo coraggio; ed io via come una freccia.
      Arrivato alla scala mi venne udito uno scoppio di risa. E un momento dopo il personaggio colla barba bianca e spada al fianco stringevami, baciavami, e sfogava la sua contentezza con impeto meridionale. Era Mignona. Nacque in Basilicata, visse quindici anni in galera coll'appendice della tortura, dieci in esilio ove io lo conobbi. Sbarcò a Marsala coi Mille e lo rividi in agosto a Messina. Di gran seguito nella sua provincia, precedette Garibaldi per agevolargli la strada di Napoli.
      - Scendete subito, così favellò, e venite con noi; la carrozza ci attende. Vi presento Mele mio compagno di prigione e da stamane ispettore di polizia, il quale vi desidera ospiti suoi.
      Non valsero obbiezioni, si dovette obbedire senza indugi.
      Il buon letto dell'ospite era troppo buono; abituato alla terra dura e all'aria aperta, il chiuso della stanza pareva mi soffocasse, e la morbidezza delle piume destavami la sensazione del vuoto; laonde girai sino al mattino intorno a me stesso. Scesi, apersi la finestra che dava in un poggiuolo e rimasi come uomo stupefatto davanti ad uno spettacolo inatteso.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
pagine 232

   





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