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      Con Garibaldi, che non chiede manco per isbaglio il parere altrui e tiene il proprio per sé, gli uffiziali di stato maggiore si riducono a semplici caporali d'ordinanza.
      Esaurite codeste preliminari considerazioni, surrogando alla nozione l'ipotesi e stabilendo nella strada militare fra Capua e Gaeta il punto obbiettivo delle nostre manovre della giornata, mi sembrò ragionevole che noi fossimo distesi parallelamente ad essa colle schiene al monte; e supponendo il quartier generale al centro, ne derivava che la sinistra si trovasse nella direzione del borgo dei Pignattari verso il Volturno.
      Costrutto, come potetti, l'ordine di battaglia e fissato il posto per la brigata, rimisi la povera bestia al galoppo ora pei campi ora sulla strada, affidandomi più al suo istinto che al mio discernimento, così inumanamente fitte erano le tenebre. A lungo andare mi convinsi che invece di scoprire la brigata avrei dato del capo in una pattuglia borbonica, e me ne sarei ito sotto scorta agli ozi di Capua. In questi pensieri stimai propizie le tenebre, dapprima imprecate. Nel mio viaggio ad S maiuscola fra le strade e i campi, intesi il rumore a cadenza di soldati in cammino, ed aspettai a piè fermo con pistola montata. Giunta la colonna a tiro di parola, intimai l'alto, chi va là? M'avvicinai. Proprio la brigata Milano! La condussi al luogo designato e volai ad avvertire Garibaldi. Per buona ventura la sinistra ideata era la sinistra reale, e pago mi ricoricai con un pezzo d'agnello arrosto, mancia del generale, perché il sonno potè più che il digiuno.


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La camicia rossa
di Alberto Mario
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